Ringrazio le operatrici e operatori sociali che continuano a svolgere attività di supporto per le vittime di tratta nelle case di accoglienza in questi tempi difficili
Il loro impegno deve essere supportato in tutti modi possibili dalle autorità competenti, in termini di proroga dei finanziamenti e di snellimento delle procedure. Si tratta di attività essenziali per assicurare che le donne e gli uomini che sono state/i sottoposte/i a forme estreme di sfruttamento possano proseguire il loro percorso di inclusione sociale.
Per loro « Io resto a casa » richiede che la casa di accoglienza continui ad esistere, e ad essere abitata e/o frequentata da operatrici e operatori competenti e capaci di offrire cura, rispettando allo stesso tempo le prescrizioni di sicurezza. Il mio pensiero solidale e addolorato va a tutte/i coloro che non hanno una casa, ivi compresi richiedenti asilo, rifugiate/i e migranti. Il mio pensiero va anche a tutte/i coloro che, oltre a fare un lavoro irregolare e super-sfruttato durante il giorno, devono tornare la sera in centri per migranti sovraffollati e a rischio di contagio.
I governi, in questo difficile momento, hanno la responsabilità di adottare le misure necessarie e urgenti perché tutti possano accedere a condizioni di sicurezza e alle cure mediche.