La regolarizzazione di circa 500.000 migranti che vivono in Italia è necessaria e urgente

La regolarizzazione di circa 500.000 migranti che vivono in Italia è necessaria e urgente. La maggior parte di loro lavora, spesso in nero, producendo beni e servizi essenziali per l’intera comunità nazionale.

L’approvvigionamento alimentare, la cura degli anziani, le prestazioni di lavoro nell’edilizia sono in larga parte forniti dai lavoratori e dalle lavoratrici migranti. Molte/i di loro sono sfruttati, talora gravemente.
L’irregolarità del soggiorno viene utilizzata da caporali e datori di lavoro come arma di ricatto, e produce gravi forme di sfruttamento e di abuso. La regolarizzazione consentirà ai lavoratori e alle lavoratrici migranti di avere pieno accesso alle cure sanitarie e di non sottostare a d ogni forma di sfruttamento.

Tuttavia la bozza fatta circolare dal governo è gravemente carente, poiché riguarda solo i lavoratori e le lavoratrici dell’agricoltura, e lascia fuori, ad esempio, tutta l’area del lavoro domestico, svolto principalmente da donne, le quali sono a forte rischio di perdere il lavoro e talora anche l’alloggio. Inoltre la bozza prevede un permesso di soli 12 mesi, oltre i quali non vi è alcun canale garantito di inclusione sociale duratura. La regolarizzazione deve coprire anche le donne migranti che non lavorano o che hanno perso il lavoro, o che vogliono sfuggire alla violenza domestica, oggi in aumento in modo preoccupante.

Spero che l’Italia possa uscire da questa terribile crisi con una società resa più equa e solidale dal riconoscimento a tutte/i dei diritti fondamentali.